
La tradizionale sagra di S. Maria Maddalena si rinnova come ogni anno. Questa bella e importante ricorrenza che unisce tutte le comunità che si raccolgono attorno alle pendici del Monte Ventasso si festeggia sempre la prima domenica dopo il 22 luglio.
Per il 2017 la festa cade di domenica 23 luglio, per l’occasione la strada forestale che dal Borgo di Busana porta fino all’oratorio di S. Maria Maddalena sarà percorribile fino alla sommità non solo a piedi ma anche con le macchine.
A metà mattina si svolgerà come di consueto la messa che sarà celebrata da Don Giancarlo Pergreffi nella chiesetta posta sul monte.
La leggenda di Maria Maddalena
Anche noi quindi, senza avere alle spalle una storia tanto importante come quella greca, abbiamo il nostro monte sacro: il Ventasso. Ed è lassù che in un pianoro roccioso e pieno del fascino delle grandi alture, sorge l’oratorio dedicato a Santa Maria Maddalena, le cui origini sono ormai millenarie.
I nostri vecchi, forse non riuscendo a darsi una spiegazione di come fosse stato eretta, con enormi difficoltà, una costruzione così solida da reggere al logorio del tempo, in luogo tanto impervio e lontano dagli attuali centri abitati, si sono rifugiati nella leggenda e ad essa sono rimasti legati per tutta la vita.
Così la prima donna che lassù si era rifugiata per fare penitenza era diventata la Maddalena, quella stessa che secondo i libri sacri ebbe così grande importanza nella vita di Cristo. Lassù si era fermata al termine di un lungo viaggio dalla terra di origine e passava la vita avendo come unico rifugio una breve grotta sotto un grande masso che ancora esiste a poca distanza dall’attuale oratorio. Sulla sommità di questa grande pietra si era formato un catino naturale che si riempiva con l’acqua piovana e questa era l’acqua della penitenza, l’acqua sacrale.
Ancora oggi, nella festa della Santa, quando al Ventasso salgono tutti i montanari, molte donne si rannicchiano nella piccola grotta dell’antica penitente e lì restano qualche tempo in preghiera, segnandosi con l’acqua contenuta nel catino del grande masso. Un tempo nella lunga salita al monte di oltre due ore, era facile essere compagni di viaggio di persone che compivano il faticoso tragitto a piedi nudi e salmodiando.
Per informazioni Uit Museo del Sughero 0522 890655.
mail: museodelsughero@comune.ventasso.re.it